In Sicilia patire la fame è pressoché impossibile per il turista, dato il gran numero di esercenti e bancarelle che ad ogni angolo di strada offrono la possibilità di gustare pietanze ormai famose in tutto il mondo. Lo street food siciliano è infatti molto apprezzati anche dai visitatori per la loro varietà e qualità, un’ottima opportunità per immergersi del tutto nella tradizione e nella cultura di una regione che ha reso leggendari piatti realizzati con ingredienti “poveri”.

Durante la tua prossima vacanza in Sicilia, non potrai (e non dovrai) resistere alla tentazione di gustare un’arancina. L’arancina è una palla di riso (fritta, dalla panatura croccante) che è servita in diverse varietà: si va dall’arancina alla carne (ripiena di tritato di carne e piselli) a quella ripiena di prosciutto e besciamella. Queste sono le versioni principali e maggiormente apprezzate dai siciliani, ma negli ultimi anni hanno conquistato consensi anche le versioni “alternative” quali l’arancina agli spinaci, al salmone, al cioccolato e ai quattro formaggi.

Se ti capiterà di scorgere un venditore ambulante che armeggia tra i fornelli allocati su di una motoape, non puoi sbagliare…hai appena trovato un venditore di pane e panelle! Le panelle si ottengono dalla farina di ceci, vengono fritte al momento assieme alle crocchè (crocchette di patate) e servite dentro una pagnotta morbida con del sesamo sopra. Prima di mordere, il rito prevede abbondante spruzzata di limone e pizzico di sale.

Lo sfincione è un’altra pietra miliare, uno street food siciliano da provare assolutamente se si desidera comprendere fino in fondo l’arte del realizzare ricette squisite con ingredienti poveri ma genuini. È possibile trovare lo sfincione sia in panificio che presso gli ormai noti venditori ambulanti muniti di motoape. Si tratta di una pasta bianca molto simile a quella della pizza, farcita però con pomodoro, sarde, caciocavallo, cipolla e origano, una vera goduria per il palato che ti sarà servita calda e con un filo d’olio fresco ad esaltare i sapori.

In Sicilia non esiste nebbia, per cui sappi che se dovessi scorgere del fumo bianco all’improvviso non c’entra il clima ma hai beccato un venditore di stigghiola, ovvero budella di agnello infilzate in uno spiedo e cotte alla brace per strada, dando vita ai famosi banchi di fumo che certamente ti capiterà di scorgere all’improvviso. Appena cotte, le stigghiola saranno tagliate a pezzetti e ti saranno servite in un piattino, rigorosamente da condire con sale e limone.

Per chi ama i sapori forti, assolutamente da non perdere è “u pani ca’ meusa“, un pane morbido farcito con pezzi di milza, trachea e polmone di vitello. Queste parti vengono prima bollite e affettate, infine fritte a fuoco lento nella sugna all’interno di appositi tegami fatti di rame. È possibile mangiare il panino con la solita spruzzata di limone ed un pizzico di sale o aggiungere del caciocavallo o ricotta fresca.

Il pane cunzato è un’altra delizia per il palato senza la quale la tua visita in Sicilia non potrà dirsi completa. È una specialità tipica della Sicilia Occidentale, in particolar modo nella zona del trapanese, da gustare fino all’ultimo morso. Si tratta di un pane casereccio tagliato a metà nel senso della lunghezza e farcito con pomodoro, formaggio, acciughe, olive, sale, pepe e abbondante olio fresco. Da mangiare rigorosamente caldo e in compagnia di amici, annaffiando il tutto con un buon vino rosso.
La Sicilia è dunque una regione in cui vivere esperienze gastronomiche eccezionali, non c’è che da scegliere e…addentare!